Lo strumento Dell’Arte
Lo strumento Dell’Arte
Arieh Irany
Nato ad Haifa in Israele nel 1965 attualmente vive e lavora nella città di Afula nella parte nord del paese.
Formazione:
Ha studiato in diverse scuole ma la sua maggiore ispirazione l’ha tratta dalla scuole d’arte nel Museo d’arte di Gerusalemme
Mostre Principali:
L’artista ha partecipato a numerose mostre personali e collettive e ha esposto principalmente nella parte nord e nel centro del suo paese di origine: Israele.
nel 2018 paertecipa alla mostra collettiva internazionale “Iperuranio” organizzata da Camaver Kunsthaus presso la Ex Chiesa San Nicolao a Bellano.
L’artista la sua poetica e la mostra Lo Strumento dell’Arte:
L’artista lavora nell’ambito dell’arte figurativa utilizzando uno stile molto personale espressivo e primitivista.
il fulcro del suo lavoro sono i colori che appaiono brillanti e molto accesi e in alcune tele il pointillisme diventa molto espressivo e vibrante.
Arieh Irany è un artista sincero che con estremo candore mette in mostra tutto se stesso e il suo mondo interiore. L’arte è stata per questo artista terapia per riprendersi da problemi psichiatrici, il colore e l’arte sono la via per questo essere umano per una profonda condivisione con il mondo intero.
L’Artista ci racconta il suo mondo interiore attraverso i suoi lavori: il suo lato maschile,tradotto in figure più forti quasi animalesche e simboli da decifrare (la scala è forse simbolo di fuga da questo ruolo che costringe); e il suo lato femminile non negandolo ma palesandolo come una figura pura quasi angelica, dai grandi occhi dalle grandi orecchie, splendente e con le mani protese ad accogliere ascoltare e piangere per noi. E’ incredibile la sensibilità di questo artista in grado di sintetizzare in maniera così efficace questa dicotomia interiore che spesso la nostra società non è in grado di assorbire altrettanto naturalmente. Un apollinneo e dionisiaco resi in due opere contraddistinte ma che rappresentano alla fine un solo artista.
E poi l’universo femminile, le madri, le sorelle le donne in generale. esseri sofferenti che ci guardano e che sono rifugio pronto ad accoglierci tra le braccia in qualsiasi istante, delle novelle santità bizantine potenti e ricche di astrazione come i mosaici delle chiese. Questo artista sembra essere in contatto con il suo iperuranio, sembra essere in grado di far fluire idee liberamente attraverso la sua infinita sensibilità.
lunedì 5 novembre 2018